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Il resto del mondo / Sudafrica

Sudafrica: 7 musei imperdibili a Cape Town

Cape Town, una delle città più belle del mondo, sviluppata attorno alla sua Table Mountain, non è solo paesaggi meravigliosi, mare e offerta gastronomica.

La città madre del Sudafrica, ha un’ampia scelta di musei interessanti, d’arte, culturali, di scienze naturali e storici.La maggior parte di questi, si trovano nel centro cittadino, alcuni sul porto turistico e altri nei sobborghi periferici.

Io ne ho selezionati 7 di imperdibili, ovviamente diversi per genere, da scegliere in base ai propri interessi (ma potete farli anche tutti).

I MUSEI

Cape Town è la più antica città del Sudafrica, fondata nel 1652. Qui arrivarono i primi coloni olandesi via mare dove, trovando una posizione strategica e fruttuosa, poi si stabilizzarono.
Il nucleo primitivo è quello che oggi si chiama Company’s Garden, un meraviglioso parco adesso sede di palazzi governativi e istituzionali.

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Musei Cape Town

In quest’area si trova la Galleria Nazionale di arte moderna e l’Iziko Slave Lodge dove troverete un pezzo di storia del Sudafrica e il triste periodo della schiavitù.

Imboccata la Adderley St., girando a destra, arriverete al famoso quartiere District Six, una zona storica durante gli anni dell’Apartheid (1948 – 1994) ed è qui, sulla Buitenkant St. che si trova il District Six Museum, forse il museo più emozionante e coinvolgente di tutta Cape Town.

Sul Waterfront, ovvero la zona “nuova”, sicuramente più turistica, ci sono due musei notevoli.
Per gli appassionati di rugby sudafricano: The Springbok Experience Rugby e l’avvincente museo di arte contemporanea Zeitz MOCAA, un contenitore strabiliante di collezioni e installazioni, oltre all’architettura stessa.

Infine, fuori dal centro, il singolare Heart of Cape Town Museum (il museo del cuore di Cape Town) sulla storia del primo trapianto al mondo che appunto avvenne in città e la Casa Museo di Irma Stern, una grande artista locale del ‘900, divenuta molto famosa a livello mondiale.
Ma vediamoli nel dettaglio.

Si tratta della più importante collezione d’arte locale ma possiede anche dipinti di arte europea, quindi di artisti fiamminghi, inglesi, olandesi e francesi.

Periodicamente vengono organizzate mostre temporanee di fotografia, scultura e tessili.
Nelle sale principali, opere dei preraffaelliti come Reynolds e Romney.

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Esterno Galleria Nazionale
Collazione Musei Cape Town Iziko 1200x797 - Sudafrica: 7 musei imperdibili a Cape Town
South african National Gallery, alcune sale

Dopo l’incontro, tenutosi nel 1850, si discusse in città circa la possibilità di edificare una struttura adatta ad un museo d’arte e così fu, aprendo i battenti in questa nuova sede nel 1930.

Nel museo, si possono ammirare anche opere di artigianato locale e gli oggetti in mostra, con perline di vetro, statuette, intagli, sono il riflesso dell’impegno nel voler valorizzare gli aspetti di un’eredità culturale sudafricana poco conosciuta.
Dal 2001, la galleria rientra nel circuito degli 11 musei cittadini che prendono il nome dal dipartimento delle arti e delle culture, Iziko.
Ingresso R30

IZIKO SLAVE LODGE MUSUEM

Si tratta del secondo edificio più antico di Cape Town, costruito nel 1679 come ricovero per gli schiavi della Compagnia Olandese delle Indie Orientali.
Tra il 1679 e il 1811 qui dentro vennero fatti prigionieri più di 1000 schiavi in condizioni pessime.

Oggi l’edificio è la sede del museo storico e culturale della città. Numerosi gli oggetti esposti, che vanno dal mobilio alle monete del Sudafrica, dagli strumenti musicali alle armi.

Degne di nota le prime pietre postali sotto le quali i naviganti lasciavano le lettere da spedire. Su questi sassi venivano incisi i nomi delle navi, la rotta e la destinazione.

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Slave Lodge Museum

Nel 1810 l’edificio fu sede della Corte Suprema inglese e volendosi “disfare” degli schiavi che appartenevano al governo, molti vennero venduti all’asta e alcuni privati ne acquistarono.
La schiavitù venne abolita in Sudafrica nel 1838.
Ingresso R30

DISTRICT SIX MUSEUM

La storia di questo quartiere è molto triste e sicuramente questo museo, ricavato all’interno di una chiesa sconsacrata, toccherà il vostro animo.

Il distretto nacque nel 1867 come zona abitata da artigiani, ex schiavi liberati, commercianti e operai; questo multiculturalismo però duro poco e partire dal 1950, in base a un atto governativo, ai neri non fu più concesso vivere qui e così iniziarono le prime deportazioni con la distruzione delle loro abitazioni, il sequestro dei loro averi, delle attività…insomma un quartiere interamente raso al suolo, cancellato.

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District Six Museum nell’omonimo quartiere

Siccome solamente i luoghi di culto rimasero in piedi, dopo la fine dell’Apartheid, è qui che venne realizzato il museo del distretto 6, dove furono poi esposti oggetti, foto, cimeli, cartelli stradali e panchine.

Al piano superiore sono stati ricreati degli ambienti originali, come le cucine o le camere di alcune case che sorgevano qui.
La visita è ancora più coinvolgente se ad accompagnarvi è Noor Ebrahim, musulmano, che ha vissuto sulla propria pelle le deportazioni di quegli anni bui.
Ingresso R45

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La sala centrale del museo che era una chiesa ora sconsacrata

SPRINGBOK EXPERIENCE RUGBY

Nel cuore del V&A Waterfront, a Cape Town, si trova questo museo interattivo sullo sport più seguito dalla nazione e non solo. E’ infatti nota la sua fama a livello mondiale insieme alla squadra neozelandese.

Nel 2019, con la vincita, il team si è aggiudicato il titolo di campione del mondo in carica e dunque è diventata così la squadra più titolata di rugby.
La prima partita si tenne nel 1891 ma solo dopo, nel 1906 si decise per il nome attuale “Springbok” ovvero l’antilope che vive nelle savane dei parchi sudafricani e per la divisa verde con colletto giallo, tutt’ora in uso.

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Divisa verde degli springbok 2 scaled - Sudafrica: 7 musei imperdibili a Cape Town
Divisa Rugby Sudafrica 2 scaled - Sudafrica: 7 musei imperdibili a Cape Town

All’interno troverete diversi pannelli interattivi con video di partite svolte che hanno fatto la storia, oltre alle vecchie divise.

Le vicende degli Springbok, sono strettamente legate a quelle del paese durante l’anno dell’Apartheid, quindi divenne anche il simbolo della divisione razziale con diversi boicottaggi da parte delle grandi squadre che li “costrinsero” all’isolamento negli anni ’80.

Ci furono pure accordi internazionali che vietarono il contatto con questa squadra a livello sportivo, per solidarietà contro il regime della vergogna che negava la presenza di ragazzi di colore.

Troverete tutto questo nel museo, e alla fine del percorso anche un negozio che vende le magliette della squadra e altri capi di abbigliamento, palloni, cappellini ma anche oggettistica con lo stemma dell’antilope.
Ingresso R70

ZEITZ MOCAA

Poco distante dal molo per imbarcarsi verso Robben Island, si trova questo nuovissimo museo di arte contemporanea, il più grande mai realizzato in Africa.
Sede di un ex silos granaio, lo spazio espositivo è enorme, distribuito su 10 piani, una perfetta riconversione di un edificio industriale votato all’arte.
All’interno si trova anche il lussuoso Silo Hotel con camere che costano 1000€ a notte. La vista dalla terrazza panoramica dell’ultimo piano è impareggiabile.

Museo darte contemporanea Cape Town 1200x797 - Sudafrica: 7 musei imperdibili a Cape Town
Zeitz MOCAA a Cape Town

Appena si varca l’ingresso sembra di essere nel ventre di una balena o dentro ad una navicella spaziale aliena; da qui dipartono le varie sezioni che spaziano da installazioni d’arte a fotografie di artisti africani di rilevanza mondiale.
Credo di non aver ancora mai visto un museo contemporaneo che superi il Zeitz MOCAA, sia in contenuti che in location.
Ha aperto nel 2017 e conta più di 100 mila visitatori all’anno.
Ingresso R210

HEART OF CAPE TOWN MUSEUM

Forse questa cosa la scoprirete adesso, continuando a leggere il mio articolo…il primo trapianto di cuore della storia si tenne a Cape Town, più precisamente al Groote Shuur Hospital, nel sobborgo di Observatory.

Era il 1967 e il protagonista di questa impresa storica si chiamava Dr. Christiaan Barnard.
Dopo un gravissimo incidente, successo proprio di fronte all’ospedale dove perse la vita una poco più che ventenne Denise Durvall, l’équipe medica di 30 dottori, decise di trapiantare il suo cuore, donato dalla famiglia, ad un ebreo di 54 anni, Luis Washkansky, che soffriva di una rara forma di malattia all’organo vitale.

Ospedale di Cape Town 1200x872 - Sudafrica: 7 musei imperdibili a Cape Town
Ospedale di Cape Town

Il museo venne così organizzato nello stesso reparto dove avvenne l’operazione, con la ricostruzione delle sale chirurgiche, gli attrezzi e gli oggetti usati. In pratica il tour è una rivisitazione del trapianto con tanto di manichini intenti ad operare.
Si parte da un documentario che racconta della vita del dottore più famoso di quegli anni e prosegue sul dopo l’operazione con le interviste ai famigliari e ad altri colleghi.

Si passa anche attraverso il laboratorio dove Barnard faceva i suoi esperimenti di trapianto sugli animali e infine la camera da letto (ricostruita) della ragazza, che morì in quel giorno fatale.
Il ricevente invece morì 18 giorni dopo il trapianto, per un’infezione.

Una visita guidata della durata di due ore, molto coinvolgente ma al costo di R370.

IRMA STERN MUSEUM

Per ordine di posizione, ho lasciato questo museo alla fine, ma vi assicuro che è il primo che dovreste visitare.

Irma Stern abitò in questa casa per 38 anni, fino alla sua morte avvenuta nel 1966. I genitori erano ebrei tedeschi e infatti anche la Stern studiò arte in Germania, identificandosi in uno stile “espressionista” distorto.
L’artista era un’appassionata di Africa esotica e infatti partecipò a diverse missioni in Congo e a Zanzibar dove trasse ispirazione per i suoi soggetti, donne africane e visi allungati incorniciati da turbanti colorati.

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Irma Stern Museum. Studio

Il colore, è indubbiamente una costante nei suoi dipinti.
La casa ha mantenuto gli arredi dell’epoca e molte stanze sembrano “congelate” dopo la sua scomparsa.
Dallo studio alla sala da pranzo, tutto concorre a ricostruire la vita e il carattere di quest’artista, che divenne notevolmente importante sia nel paese che a livello mondiale, specialmente verso la fine del secolo.

Nel 2000, Sotheby’s, la celebre casa d’aste più famose del mondo, ha venduto una sua opera per 1.7 milioni di Rand Sudafricani ma il record si ebbe nel 2011 quando un altro suo dipinto venne comprato per 34 milioni di Rand.

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Irma Stern sala da pranzo

La casa museo si trova a Rondebosch, pochi km fuori il centro finanziario.
Una piccola villetta bianca, con un meraviglioso parco attorno pieno di rododentri ed altre piante autoctone. Si prosegue di sale in sale, ricche di opere appese alle pareti fino al suo laboratorio con tanto di cavalletti e pennelli ancora intrisi di colore.

Tanti altri arredi esotici fanno da corollario a questo scrigno, come le porte intagliate da Zanzibar e il mobilio etnico. Era una donna che amava viaggiare e forse mi ci sono affezionata anche per questo.

Ci sono altri musei a Cape Town che aspettano di essere visitati, come quello di Bo Kaap o il museo di scienze naturali. Nella mia rassegna, gli imperdibili, nella città più dinamica e vivace del Sudafrica.

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