Santorini non è solo caldera e spiagge, ma possiede anche un “cuore” pulsante, che si riflette negli antichi borghi interni.
I due centri principali, Oía e Fira, fungono da tende di un immenso teatro, il cui palcoscenico è in realtà costituito dall’entroterra, costellato da numerosi piccoli villaggi, caratterizzati dall’architettura tipica cicladica.
In questa meravigliosa isola, che si affaccia sul cratere di un vulcano spento, sospesa tra cielo e mare, le navi ci passano attraverso.
Le spiagge si trovano principalmente nella costa che scende lieve sul mare, quindi nella parte sud orientale.
Un soggiorno a Santorini comunque si rivela un’esperienza varia, nonostante le piccole dimensioni, anche se si ha l’impressione che ci sia poco da vedere.
Ci sono scavi archeologici, musei, vigneti con cantine organizzate per tour degustativi, antiche botteghe di ceramica, cimiteri, chiese, santuari e tanto altro. Per questo non si deve pensare ad una vacanza statica ma piuttosto attiva e l’interno dell’isola ne è la conferma.
Cosa vedere a Santorini di insolito?
Tutti i bellissimi piccoli centri che da nord a sud si alternano al paesaggio brullo; piccoli agglomerati di case ammassate dove perdersi dentro è un obbligo per assaporare la magia della vecchia Thera, così chiamata l’isola nel passato.

Akrotiri
Questo piccolo centro, situato nella estremità meridionale di Santorini, è una validissima alternativa di pernottamento ai centri più blasonati, anche perché più economico e ancora autentico.
Conosciuto più che altro per il suo sito archeologico, dove nel 1967 vi furono scoperti, e poi riportati alla luce, i resti in buono stato di conservazione, di una delle più belle e ricche città della protostoria europea. L’insediamento antico, risalente a 3600 anni fa, si trovava in riva al mare ,mentre il paese odierno sorge su un colle tra i vigneti dell’entroterra.

Il centro storico si è mantenuto intatto ed è bellissimo passeggiarci dopo il tramonto, quando le famiglie greche iniziano ad apparecchiare le tavole sui terrazzi, i bambini girano per le strade del villaggio e i ristoranti si accingono a cucinare piatti prelibati e invitanti secondo la migliore tradizione.
Lungo la sua via principale ci sono diverse attività, alcune strutture ricettive, due piccoli mini market, un bancomat e qualche negozio di artigianato.
Tutto è molto concentrato e tranquillo, dunque soggiornare qui vuol dire anche stare lontano dal caos che invece caratterizza Fira, Oia, Perissa e Kamari, ma nello stesso tempo si è vicini ad alcune delle più belle spiagge dell’isola.





Lungo il tragitto entro il paese, che conduce alla fortezza, si incontra il piccolo municipio bianco e ocra; la sera, con la luna alta che illumina i vicoli, tutto sembra sospeso e magico. Si sentono alcuni televisori accesi dentro le case, le chiacchiere delle persone all’interno, le risate e l’allegria conviviale. Probabilmente è qui che ho respirato la vera anima dell’isola.
Dal 2013, il castello, che fino al 1617 fu dimora di un’antica famiglia veneziana, è sede di un esposizione dedicata agli strumenti musicali.

Invece, se si prosegue ancora verso sud, costeggiando la caldera, si giunge al bellissimo faro di Akrotiri.
Ci troviamo a 110 mt di altitudine, con una poetica vista sul mare aperto dove le navi, grazie alla luce che emana, vengono “accompagnate” all’interno del vulcano estinto appena si avvicinano all’isola quando è buio.
Purtroppo, non è possibile visitare l’interno della struttura.

Comunque, se da una parte il tramonto a Oia rimane il massimo che si possa desiderare, anche osservarlo da Akrotiri può essere un’ottima idea, specialmente se dopo vi fermate al ristorante O Giorgáros, il più meridionale dell’isola a gestione famigliare, dove la specialità della casa è il rock fish, un piatto di pesciolini misti che vivono vicino alle coste laviche di Santorini e i prezzi, rispetto alla media dell’isola, sono piuttosto convenienti.
Emporio
Uno dei villaggi più interessanti dell’entroterra di Santorini.
L’architettura è leggermente diversa rispetto a quella cicladica delle abitazioni sul bordo della caldera. Una passeggiata di due ore è più che sufficiente per visitare il centro.
Si trova sulla strada che da Akrotiri o Fira arriva a Perissa, e ci sono diversi parcheggi nel caso foste automuniti, al contrario c’è anche una fermata dell’autobus proprio davanti alla piazzetta.
Da qui, si inizia a salire giovando dell’ombra data dagli alberi di eucalipto. Dopo aver superato la scuola elementare a destra e la chiesa principale a sinistra si prosegue ancora in salita.

Questi vicoli odorano di “tempo che fu” e sembrano quasi essere disabitati. Ci sono alcune taverne tipiche dove fermarsi e qui vi segnalo la “To Kafenedaki tou Emboriou“ con tavolini sotto ad un pergolato che sostiene una vite secolare.

Proprio a fianco di questo ristorante sorge una delle chiese più importanti del villaggio, con campanile quadrato, la Panagía Kalís; tutto ha un’aria così medievale qui.
Il bianco tipico che siamo abituati ad immaginare a Santorini è spesso interrotto da mura color ocra ed è proprio qui, oltre queste mura prive di finestre, che si può immaginare quale fosse la caratteristica dei borghi del periodo, sotto la dominazione veneziana.
Durante il medioevo i nobili vivevano all’interno di queste costruzioni simili a fortezze dove gli abitanti trovavano rifugio in caso di incursione dei pirati.




Mégalochóri
Il nome di questo centro in greco significa “grande villaggio”, ma ciò non si addice alla sua dimensione reale, perché al contrario, con una popolazione di circa 500 persone, risulta essere uno dei più piccoli.
Si trova percorrendo la strada principale verso Fira, vicino alla caldera ma verso l’entroterra, sulla destra. Il parcheggio rimane quindi a sud del borgo e così la fermata dell’autobus.
Consiglio di visitarlo al mattino presto quando ancora non ci sono turisti in giro, o verso sera; il bianco delle case è talmente accecante da dover indossare occhiali scuri per proteggere la vista.

Per accedere al centro si passa sotto al campanile ad arcate della chiesa Isódia tis Panagías, consacrata alla Presentazione di Maria al Tempio. Gli interni sono ricchi di pitture murali in stile bizantino ma purtroppo è spesso chiusa. A circa 300 m da qui si snoda la via principale del villaggio.
Ci sono tanti piccoli negozi e gallerie d’arte e uno degli alberghi più costosi dell’isola, Villa Vedéma, presidiata all’ingresso da personale in divisa.
Ma Megalochori è conosciuta per essere la mecca del vino, vi si trovano infatti tre delle vinerie più importanti dell’isola, come la cantina Gavalos, situata a circa 150 m dalla piazza, è molto caratteristica, dove si fa degustazione gratuita dopo la visita all’azienda.
Del resto il mio consiglio è quello di mettervi in tasca la cartina e perdervi all’interno del dedalo di vicoli, tra scalinate e ateliers di moda, botteghe e champagne bars.


La piazza centrale è il luogo di ritrovo dei locali, con alcune panchine situate entro spazi verdi. Oltre la strada principale che arriva a Fira, se si proviene da Akrotiri, ci sono due spiagge sulla caldera che appartengono sempre a Megalochori, ovvero Thermi e Plaka beach.
Camminando entro il borgo inoltre è possibile visitare un’abitazione antica diventata museo, dal parcheggio verso il centro vi rimane sulla sinistra. E’ pazzesco come in queste “Cave house” la temperatura si mantenga sempre fresca anche quando fuori fanno 40 gradi.
Fra i ristoranti si annovera il O Géros Manólis.

Pyrgos
Questa meraviglia si trova proprio al centro dell’isola di Santorini abbarbicata su di una collina, è infatti il villaggio più elevato. All’epoca della dominazione veneziana era un borgo fortificato con un castello e durante l’occupazione turca Pyrgos ne era il capoluogo.
Inutile dirvi che se proprio avete poco tempo da dedicare ai borghi, questo non lo dovete mancare, a qualsiasi ora, ma in particolare al tramonto, dove non sarete circondati dalle orde di turisti che invece si riversano a Oia per gustarsi il momento.

Il villaggio di Pyrgos Kalistis, per usare il nome intero, sorge a 7 km circa dalla capitale FIRA e appunto può offrire scorci e panorami imperdibili proprio per la sua altitudine.
Camminare per i suoi vicoli, che si diramano attorno al suo castello lungo il pendio della collina, è piuttosto pittoresco.
Le case sono un perfetto esempio di architettura cicladica e anche se è uno dei borghi che richiama più visitatori di tutti, si impegna a mantenersi originale e unico.




Inoltre ci sono tantissime chiese, forse le più importanti dell’isola, alcune delle quali visitabili. Una di queste è quella dedicata alla dormizione della Maria Vergine, all’interno del castello, con numerose icone sacre oltre al bellissimo paravento di legno intagliato.

In quanto al periodo migliore dell’anno per visitare Pyrgos, questo è sicuramente la Pasqua, quando numerose fiaccole e lanterne vengono accese lungo i percorsi sacri, creando un’atmosfera spettacolare, con anche orde di persone che camminano fino all’altura, portando candele in mano.
Del resto a Pyrgos si trova un’ampia scelta di ristoranti e locali, situati in punti strategici e panoramici, con graziose terrazze vista Egeo.
Segnalo Taverna Kallisti vicino alla fermata del bus e ai parcheggi, Cava Alta con cucina merditerranea, Franco’s Cafe e Kasteli 1663.

Infine, se proprio non badate a spese, potete concedervi un pranzo o una cena da Botargo, in una location curata e raffinata, con piatti di alta cucina.
Deliziosi anche i negozietti che si incontrano lungo i vicoli, salendo sul punto più alto del villaggio, Kastro che si trova a soli 200 mt dalla chiesa di Chrisúos.
Da qui, camminando attorno all’edificio, si raggiunge il bastione per arrivare al punto in assoluto più alto di Santorini con una vista a 360 gradi dal quale vedere un tramonto spettacolare.
Karterádos/Vourvoúlos
Questi piccoli borghi rappresentano la spina dorsale dell’isola di Santorini, posizionati nel centro di essa si presentano sonnacchiosi e insoliti.
Ci sono tante chiese, pensioni e alcuni ristoranti a conduzione familiare. Si visitano in poco tempo e un approfondimento va dato sicuramente a Vourvoulos con case rupestri scavate in alcune valli di erosione e un suggestivo cimitero.
Le famiglie benestanti vi hanno fatto erigere 13 piccole cappelle sormontate da cupole azzurre, in perfetto stile. E’ come vedere una piccola Santorini al cimitero di Santorini.

E così, con questa carrellata di piccoli borghi, si può dire di aver visto l’anima più autentica dell’isola, dove ancora si vive di un quotidiano veritiero.
Santorini è molto di più che le sue spiagge meravigliose e i suoi centri più conosciuti, va oltre. Un’isola che mi ha stupita e incantata, una perla greca da visitare almeno una volta nella vita.
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