La vecchia capitale dell’Oman o meglio, la vecchia capitale dell’Imamato dell’Oman, brulica di attività e riflette la sua storia.
Nizwa è una città moderna e ve ne accorgerete subito dal traffico e dalle insegne a neon degli hotel sorti lungo le arterie principali delle periferie, ma continua comunque a conservare un fascino senza tempo, almeno nel suo vecchio centro storico.
E’ legata ancora tantissimo alle sue origini.
Parecchi sono gli aggettivi che si potrebbero accostare a questa perla color ocra, “dolce” è quello che forse si avvicina di più.
E’ infatti famosa per le innumerevoli varietà dei suoi datteri, zuccherini, grandi, piccoli, succosi, secchi, chi più ne ha più ne metta.
Ma come passare 24 ore indimenticabili in città?
Indice articolo
Localizzazione e storia
Nizwa si trova a nord dell’Oman, in una fertile vallata verdeggiante ai piedi delle montagne. Geograficamente è posizionata in modo strategico, alle porte d’accesso di altri siti importanti del tempo passato, come Bahla e Jabrin.

A due orette scarse da Muscat e facilmente raggiungibile percorrendo la nuova autostrada, è diventata una tappa obbligata per chi visita il paese.
Fu qui che l’Ibadismo prese piede per poi svilupparsi in tutta la nazione.
Questa corrente è la terza via dell’islam, quella più tollerante, che rifiuta ogni forma di violenza.
Nizwa, come già detto, fu la capitale del ‘Imamato, in conflitto con Muscat, capitale del sultanato. Con il colpo di stato operato dal grande Sultan Qaboos nel 1970, Muscat divenne poi la capitale effettiva di tutto il paese.
Nel 2013 venne anche insignita a “Capitale della cultura islamica”, titolo conferito per il fatto che qui hanno sede tutte le più importanti scuole coraniche dell’Oman, ma anche università e istituti professionali.
Nizwa è facile da visitare, c’è un parcheggio molto grande fuori le porte della città, dove consiglio di lasciare la macchina, ma prima di tutto c’è una condizione che bisognerebbe rispettare, ovvero:
A Nizwa di venerdì!
Quindi cercate di pianificare il vostro itinerario per arrivare in questo preciso giorno della settimana e se non riuscite ad arrivare all’alba almeno arrivate il giorno prima, per godervela a tutte le ore e con calma.
Nizwa è sicuramente uno dei motivi per cui dovreste scegliere di fare un viaggio in Oman, per tutti gli altri potete leggere il mio articolo qui!
Ma vi starete chiedendo, “perché devo arrivare di venerdì?? All’alba per altro?”
Semplicemente perché, ogni settimana, di venerdì, è programmato un mercato imperdibile, quello del bestiame.….

Cosa vedere a Nizwa
L’asta del bestiame
Ora che vi ho svelato il proposito, parto proprio da qui.
Nel parcheggio dietro quest’ area, troverete camion e pick up carichi di animali già dalle 6, in realtà molti arrivano la sera per accaparrarsi il posto in prima fila.
Si comincia ad allestire questo mercato molto presto e alle prime luci del mattino fervono già i preparativi.
Gli uomini vestiti con le loro bellissime dishdasha stirate, la Kuma o il mussar in testa, le donne beduine con le mascherine tipiche, si apprestano a contare mazzette di soldi per le trattative e inizia lo spettacolo.

La folla è da subito numerosa e rumorosa. Le capre e le pecore vengono trascinate sotto una balaustra con la parte centrale rialzata di un metro, sulla quale i compratori scrutano dall’alto i loro potenziali acquisti a 4 zampe.
Gli omaniti fanno sfilare così le loro mercanzie, in cerchio, più volte di seguito, fino a quando non vengono bloccati e i loro animali palpeggiati. Si controllano i denti, la muscolatura, il pelo. Si toccano le ossa, si osserva l’andatura e alcuni agnellini protestano in mezzo a tutta questa confusione.
Belati lunghi e profondi che non distraggono le operazioni, ma che continuano, tra una trattativa e l’altra fino alle 9 circa, quando piano piano ritorna il silenzio e ognuno riprende la via di casa.

Inutile dire che per gli amanti della fotografia questo è un luogo da visitare…ovviamente di venerdì. Tanti sono i volti, le espressioni, i movimenti…ma anche il vestiario da immortalare.
Nessuno sembra accorgersi della presenza dei turisti che arrivano numerosi per non perdersi questa “esibizione”. Sono tutti presi dai loro affari ed è bellissimo incrociare i loro sguardi fieri.
E’ come assistere ad una rappresentazione teatrale, all’alba si alza il sipario e due ore dopo si abbassa. Una grande soddisfazione prendere parte a questo ritaglio di vita locale.

Forte
Sia che arriviate il giorno prima o dopo il mercato, il forte di Nizwa è un altro di quei capolavori di architettura militare da vedere assolutamente.
Fatto erigere nel XVII secolo dal Sultan Bin Saif al Yaruba, il forte venne completato in 12 anni. Una torre alta 34 m dal diametro di 40 m, sovrasta il complesso, che è davvero imponente. Sette i pozzi di ventilazione, attraverso i quali veniva versato sciroppo di dattero bollente sui nemici in caso di attacco, ma che servivano principalmente ad immettere aria nei corridoi.

Lungo il perimetro delle mura troverete l’ingresso principale che da su una piccola rotonda. L’ingresso è a pagamento, il biglietto costa di 5 OMR ma sono ben spesi, considerata la ricchezza della visita che può essere fatta in autonomia o con delle guide.


Varcato il portone si arriva ad una corte interna centrale, circondata da diversi blocchi.
Qui sorgevano le residenze private, i magazzini , le sale per le preghiere, le stanze pubbliche per riunioni e infine il magazzino dei datteri. In questo spazio, venivano ammassati i frutti e il succo, per forza di gravità, usciva ed era convogliato all’interno di giare.
Per salire in cima alla torre si fanno diversi piani di scalini a zig zag, come in un labirinto, senza corrimano. In estate l’ambiente si mantiene fresco, nonostante le alte temperature esterne che sfiorano i 50 gradi.

E infine si arriva alla grande torre, aperta, con feritoie distribuite su perimetro e dei cannoni a difesa. L’aria quassù è pulita e la vista della città a 360° lascia di stucco.
Palmeti a perdita d’occhio, intervallati da case color pastello e minareti qua e là e ancora più su verso le alte montagne del Jebel Shams e Jebel Akhdar. Ci si rende subito conto, da qui, quanto importante fosse il forte per controllare tutto il territorio circostante.

All’interno del Forte, troverete anche piccole esperienze autentiche per immergervi meglio nella tradizione, dalle performance con canti e balli omaniti, alle donne che cucinano il Rakhal su una piastra. Un sottilissimo foglio croccante di impasto in cui si può scegliere di metterci formaggio, miele, e uova oppure lasciarlo vuoto.
E ancora delle rivisitazioni di insegnamenti del Corano ai bambini ( che ci sono proprio e in abiti tradizionali) e nelle tende fuori degli artigiani che realizzano cestini intrecciati e altri manufatti caratteristici.
Se scoprite il passaggio segreto poi vi troverete a camminare in un piccolo palmeto con una tenda beduina dove offrono caffè e tante chiacchiere.



Suq vari ed eventuali
Restaurato attorno agli anni ’90, il suq di Nizwa conserva ancora le atmosfere antiche, con i vari negozi che vendono anticaglie, artigianato locale (i famosi pugnali d’argento omaniti chiamati Khanjar), spezie, libri, frutta secca e datteri.
La punta di diamante, è proprio il suq dei datteri dove si possono spendere anche due ore ad assaggiare le infinite varietà prodotte nella regione.
Il proprietario e i commercianti saranno ben felici di accompagnarvi in questo tour del gusto.
E’ incredibile quanti sapori possono celarsi dietro a questi.
Poi si trovano sciroppi e salse varie, cioccolato ed erbe aromatiche. Gli omaniti non sono mai invadenti, anzi, vi lasciano liberi di girare, senza essere pressanti per farvi acquistare.




Dopo aver fatto questo giro, si può visitare un altro spazio un pò più moderno, ovvero il grande suq alimentare che vende principalmente verdura, carne e pesce, allestito un pò fuori e un pò dentro.
E’ molto interessante vagare tra le bancarelle per osservare le donne e gli uomini scegliere la merce.

Ancora, uscendo da questo complesso, si entra in un altro suq che vende un pò di tutto, dai casalinghi agli oggetti d’argento, sacchi di legumi e rastrelli vari, oltre alle tipiche trappole per turisti.
Ovviamente il venerdì mattina c’è grande movimento ma è frequentato da gente locale.



Passeggiando a piedi vedrete anche tanti negozi di souvenir ma vi accorgerete da soli che l’autenticità dei pezzi a volte lascia un pò desiderare.
Nelle vie più nascoste comunque ci sono anche ottime botteghe che vendono oggetti antichi, di uso quotidiano, provenienti pure da Zanzibar che è stato possedimento Omanita nel XVII secolo.
Io mi innamoro sempre dei bauli e ogni volta che torno, penso sempre a come portarli a casa in Italia.

Io credo che camminare per le strade di Nizwa, di venerdì, sia una delle esperienze culturali più piacevoli che si possono vivere in Oman. Trasuda bellezza in ogni suo angolo.
Visitare il paese, senza vedere la sua vecchia capitale, è come andare a Roma e mancare il Colosseo.

Case d’argilla
Un’altra cosa da fare assolutamente a Nizwa, è perdersi tra i suoi vicoli. Allora scoprirete la vecchia anima della città. Intere abitazioni d’argilla, purtroppo in alcuni suoi punti collassate, ma che vi faranno tornare indietro nel tempo.
Senza meta, potete prendere una delle tante stradine dietro al grande suq e sbirciare dietro ai vecchi portoni, alle finestre che danno su corti interne, sembra di vivere in un altro villaggio, lontano dalla civiltà, poi un rumore, un motorino che vi sfreccia accanto, vi farà tornare alla realtà.


Un’alternativa potrebbe essere quella di prendere parte ad un tour con veicoli elettrici stile Golf Cart. Partono ogni 30 min dalla rotonda davanti al forte e l’itinerario si sviluppa nella vecchia Nizwa d’argilla. Tanti sono i particolari che vi faranno notare le guide, dalle piccole scritte su antichi portoni d’argilla, a piccole moschee nascoste. La tariffa è di 6 OMR per macchinina e ci stanno fino a 8 persone.



Antique inn
Se non l’avete fatto la sera del giovedì, allora rimediate per il venerdì.
In questa parte storica, tra le case d’argilla, si trova uno dei tanti boutique hotel, l’Antique Inn.
Le camere sono piccole e molte senza finestre ma arredate in modo autentico. Si tratta di un hotel ricavato da un edificio in argilla restaurato, a soli 400 m dal forte e dal Suq.

Se decidete di pernottare altrove comunque, ricordatevi che sul tetto si trova una bellissima terrazza panoramica, dove potete prendervi un aperitivo stando stesi per terra, sui cuscini.
Durante il tramonto e al richiamo del muezzin per la preghiera, l’atmosfera diventa magica.
Inoltre hanno il wifi gratuito.

Anat caffè
Sulla scia dei numerosi caffè che hanno aperto in Oman recentemente, in stile minimal e moderno ma mantenendo lo stile dell’architettura e del design locale, non mancate di prendere un caffè nel nuovissimo Anat Cafè in pieno centro storico.
Si ordina al livello della strada, in uno stretto vicolo e poi si sale sulle alte mura che guardano sul palmeto circostante e uno specchio d’acqua del nuovo hotel Al Bustan Inn, molto instagrammabile. Infatti, durante il week end omanita, è preso d’assalto dai giovani omaniti per farsi foto con la tazza in mano e lo sfondo. Tutto il mondo è paese.



Non mi resta che augurarvi di immergervi nel cuore di questa antica e importante città. Ne rimarrete affascinati, soprattutto per il contatto con la gente. La popolazione omanita è ospitale e serena, non vorrete più lasciarla.

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