Una giornata sulla penisola del Capo è un must obbligato per chi gravita a Cape Town.
Non si può tornare dal Sudafrica (per organizzare il viaggio leggete il mio articolo qui) senza esseri scesi giù, fino al Capo di Buona Speranza e aver visto l’Olandese volante.
Da Cape Town a Cape Point le tappe sono tante, le cose da vedere pure e il tempo è sempre poco.
Una giornata intera potrebbe essere l’ideale. Se invece avete più giorni spezzate il giro in due, pernottando a Simon’s Town.
Da Città del Capo e ritorno, il loop intero della penisola vi farà macinare 150 km circa.

Io che l’ho fatto 4 volte, di cui 2 in treno e 2 in macchina, consiglio di percorrerlo in senso orario, arrivando a Muizenberg di prima mattina per vedere i surfisti all’opera o gli squali, dipende…e poi trovarsi sul lato Atlantico a percorrere la spettacolare Chapman’s Peak Drive, al tramonto, e magari, se è venerdì, cenare al mercato serale di Hout Bay prima di rientrare.

Del resto, solo in questo senso, sarete sul lato “giusto” della carreggiata e più vicini al panorama, visto che si guida a sinistra!
Comunque vada, questa escursione vi lascerà a bocca aperta per gli scorci che si apriranno ad ogni curva, l’odore del mare e la luce speciale che rende il Sudafrica unico.
Indice articolo
COSE DA SAPERE PRIMA DI PARTIRE
- Attenzione ai teppisti con la pelliccia! Sto parlando dei babbuini, che popolano queste zone e hanno l’abitudine di entrare nei veicoli per cercare da mangiare. Tenete sempre chiusi i finestrini e l’auto (a chiave) anche se scendete un secondo per fare delle foto. Non dategli da mangiare perché vi potrebbero multare.
- Occhio alle balene. Da luglio a novembre il lato della False Bay, potrebbe offrirvi avvistamenti sorprendenti, quindi, se riuscite, procuratevi un binocolo.
- Ricordate che la famosa strada costiera, nel tratto che va da Hout Bay a Noordhoek è a pagamento. 50R (2,8€)
- Se decidete di farvi una nuotata a Muizenberg osservate la bandiera. Qui la segnaletica riguarda gli squali, se è bianca con il profilo nero dell’animale: uscite immediatamente dall’acqua!!
- Il venerdì è giorno di mercati serali a Muizenberg e a Hout Bay; il giovedì pomeriggio a Noordhoek.
- Se volete vedere foche e otarie da vicino, dal porto di Hout Bay salpano delle crociere giornaliere che vi portano alla vicino isola di Duiker Island.
- Per fare il bagno, meglio la False bay che la Costa Atlantica. Le acque della prima sono di qualche grado più calde delle seconde, anche se a mio avviso rimangono sempre gelide, per questo consiglio di portarvi sempre dietro una muta.
ITINERARIO E TAPPE
Si parte da Cape Town molto presto. Assicuratevi del tempo, non portate troppi soldi o oggetti di valore, indossate scarpe da ginnastica e ciabatte nello zaino, un cappellino e occhiali da sole.
MUIZENBERG

Prima tappa Muizenberg beach.
Siamo sulla False Bay e sapete perchè si chiama così? Le prime navi olandesi a volte perdevano l’orientamento e, pensando di essere già arrivati a Cape Town, scoprivano di essere invece nella baia sbagliata, da qui il nome.
Muizenberg è stata meta balneare dell’aristocrazia del Sudafrica già dal XIX, tra questi anche una giovanissima Agatha Christie che ha imparato a fare surf proprio qui.



Muizenberg è famosa, agli occhi dei turisti, per la fila di cabine vittoriane colorate sulla spiaggia che guardano il mare turchese ma anche per le scuole di surf che sorgono su questo litorale. Ad esempio la famosa Gary’s surf school, che ha aperto i battenti nel 1989.
E’ un’istituzione se volete prendere lezioni.
A Muizenberg ci sono anche diverse cose da vedere come il ” miglio storico” e alcune architetture d’epoca. Se volete c’è anche una passeggiata molto bella da fare per arrivare a St.James, dove fare il bagno in tranquillità visto che è stata ricreata una pozza di marea.

KALK BAY
Una delle mie tappe preferite.
Kalk bay ruota attorno al suo porticciolo. E’ da qui che i pescatori partono con i loro pescherecci per poi vendere la merce al rientro, tra una trattativa e l’altra.
Kalk Bay riuscì ad aggirare le dure leggi della segregazione e quindi a evitare il trasferimento forzato della popolazione di colore, tanto che oggi è uno dei pochi luoghi della penisola con una comunità di “coloured” integra.
Ancora oggi pescano alla vecchia maniera, con lenza a mano.

Ma il piccolo agglomerato è famoso anche per i suoi innumerevoli caffè, ristoranti e localini che ricevono gli spruzzi delle onde da tanto sono vicini al mare. Inoltre, la via principale è colma di botteghe di antiquari dove si possono passare ore a frugare tra gli oggetti vintage e d’epoca.



Molto carini i mercatini e i negozi per fare shopping, quelli autentici, non da turista. C’è anche un’ampia scelta di artigianato artistico originale, per questo Kalk Bay rimane per me uno dei sobborghi meridionali più apprezzati.
FISH HOEK
L’ampia spiaggia di questa località, invoglia a una sosta. Adatta alle famiglie che infatti in alta stagione assalgono questo tratto di mare con ombrelloni e teli, è apprezzata anche dagli appassionati di vela; qui si tengono spesso regate.
Dal lato ovest della spiaggia, parte il Jager’s Walk, una piacevole passeggiata che costeggia la baia e arriva a Simon’s Town. Molto suggestiva in inverno.


SIMON’S TOWN
Uno dei centri più belli di tutta la penisola. Una cittadina raccolta, poetica, con un’ottima offerta di ristoranti, cafe’ e alloggi.
Simon’s Town fu un’importante base navale e terzo insediamento più antico del Sudafrica. Fondata nel 1687 deve il suo nome all’allora governatore Simon van der Stel.
Siccome le tempeste invernali incutevano paura alle navi della Compagnia Olandese di passaggio, che effettivamente subivano danni o si ribaltavano per via del vento da nord-ovest, Simon’s Town venne scelta come base di attracco in questi mesi difficili, perché riparata.

La città quindi è la sua storia navale.
E’ la storia dei suoi marinai che da generazioni frequentavano le taverne sul porto.
Dal 1814 fu poi base della Marina Inglese nell’Atlantico meridionale.
Tante sono le cose da vedere, come il Museo navale che descrive in maniera dettagliata la storia della navigazione nel paese e ancora il Museo di Simon’s Town ospitato nella residenza d’epoca più vecchia della città che servì a diversi usi, da ospedale a bordello e ancora come prigione per gli schiavi.

L’ampia passeggiata sul lungomare permette di apprezzare le architetture delle case, con i balconi in ferro battuto e frontoni a riccioli, oltre ai suoi negozietti vintage.
Ma Simon’s Town è famosa per i suoi pinguini!
A qualche km più a sud infatti sorge la spiaggia di Boulders Beach che con i suoi massi di granito, offre riparo a una simpatica colonia di pinguini africani del Capo, arrivati qui nel 1983.


L’ingresso alla riserva, che fa parte del Table Mountain National Park, è a pagamento (R150 = 8€) attraverso due cancelli, entrambi segnalati.
Da qui poi partono delle passerelle in legno, sospese, che servono anche per preservare i siti di nidificazione. Infine si giunge alla spiaggia dove una miriade di pinguini scorazzano, si bagnano e zampettano tutti insieme.

CAPO DI BUONA SPERANZA E CAPE POINT
E così siamo arrivati nel punto più a sud della penisola, perché attenzione, qui non siamo nel punto più a sud del continente africano, che in realtà si trova a Cape Agulhas, ma il panorama che si gode vale sicuramente il viaggio.

Il Capo di Buona Speranza venne definito così dal re Giovanni del Portogallo, come buon auspicio nelle rotte verso l’India.
E’ qui che vengono narrate le leggende dell’Olandese Volante.
Nel 1641 infatti, una nave affrontò il mare in burrasca ma affondò, da quel momento, nella storia, sono stati riportati sui diari dei marinai, degli avvistamenti di una nave fantasma.


Leggenda o no, il mare è veramente impetuoso.
La zona è attraversata da diversi sentieri e camminamenti che divide la spiaggia bassa dal punto più alto o Cape Point.
Per raggiungerlo si possono salire a piedi i 125 scalini o anche con la funicolare che parte dal parcheggio. In realtà ne troverete due, semplicemente perché il primo, del 1860, a causa delle frequente nebbie, era spesso nascosto, così nel 1914 si decise di costruirne un altro, 100 m più in basso.
Con il suo fascio di luce arriva a 34 miglia marine.

In questa riserva vivono circa 250 specie di uccelli e inoltre si possono intraprendere numerosi percorsi di trekking che conducono alle varie baie, alcune con relitti di navi affondate.

A questo punto si fa ritorno, ma dall’altra parte. Si risale la penisola sul lato dell’Oceano Atlantico aperto, ma non senza prima aver fatto altre soste.
LE SPIAGGE
Witsands, Misty Cliffs, Scarborough, Platboom, Long Beach per citarne alcune. Sono distese di coste selvagge, frequentate spesso dai surfisti e da chi pratica il windsurd, a causa del mare sempre mosso.
Prima di arrivare su questo tratto di costa potete fare una sosta anche alla fattoria degli struzzi.

Salendo ancora un pò si arriva a Kommetjie dove troneggia un faro slanciato bianco, in ghisa, il più alto della costa sudafricana, 33 m.
E’ possibile prendere parte anche ad un tour. Anche qui, una passerella di legno vi accompagnerà lungo la baia dove il vostro sguardo si perderà nell’orizzonte.


Infine Noordhoek, una spiaggia lunghissima di 5 km, di un bianco accecante, adatta a passeggiate a cavallo. Anche qui si trova il relitto di una nave arrugginita, arenatasi nel 1900.
Purtroppo, soffia sempre il vento e il mare è ghiacciato, quindi, anche se siete ispirati, difficile fare il bagno.

Il villaggio agricolo, dalla parte opposta della spiaggia, racchiude numerosi ristoranti e mercatini.
CHAPMAN’S PEAK DRIVE
La strada costiera che da Noordhoek sale fino ad Hout Bay, è una delle più suggestive del mondo.
Si tratta di 9 km di curve che seguono il crinale della montagna con strapiombi sul mare: spettacolare!

Potete scegliere di fermarvi nei vari punti panoramici per scattare foto o fare un picnic nelle varie aree di sosta.
Il paesaggio è eccezionale. Assaporatela con calma questa strada.
HOUT BAY
Il centro ha ancora un importante porto attivo; tutto ruota attorno alla pesca dell’aragosta e ai crostacei in generale e comprende stabilimenti per l’inscatolamento del pesce, oltre che del mangime.
La spiaggia è frequentata da molte persone del posto; dal porto, gli operatori turistici propongono varie escursioni in mare per osservare colonie di foche e uccelli marini.
Le uscite migliori sono quelle del tramonto, con le barche dotate di fondo di vetro per poter vedere meglio la fauna e la flora subacquea.
Il centro di Hout Bay, offre ugualmente molti cafè e localini molto carini, nonché numerosi pub, locande e bistro di pesce.


Durante i week end, quindi il venerdì sera, il sabato e la domenica pomeriggio, si tiene un bellissimo mercatino, Bay Harbour Market, in una delle vecchie fabbriche da pesca. Al suo interno ci sono anche stand gastronomici e musica dal vivo.


Così, finisce un giorno lungo la penisola del Capo, con tappe, soste e suggerimenti per un tour perfetto.
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