E’ incredibile come ancora molte persone non sappiano individuare esattamente dove si trovi l’Estonia sulla carta geografica.
“Lassù da qualche parte”.
Gli ultimi anni sono stati determinanti per questo piccolo stato che, come le vicine Lettonia e Lituania, erano province dell’Impero Russo.
L’Estonia, esattamente 100 anni fa, nel 1920, proclamò la sua indipendenza dall’ex Unione Sovietica appunto.
Ora, come parte dell’Unione Europea, guarda all’Occidente con molta voglia di riscatto e ha tutte le carte vincenti per farlo.

Spesso ci si dedica solo alla capitale, ma oltre Tallinn c’è di più, molto di più.
Un litorale fatto di scogliere, fari e spiagge lunghissime; isole; foreste infinite, paludi e acquitrini (l’Estonia è il paradiso dei birdwatchers); città storiche; parchi nazionali e riserve; manieri e tenute d’epoca.
COSA TROVATE NELL'ARTICOLO
COSA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE

Quando andare e giro ideale
In primavera le giornate iniziano ad essere lunghe.
Giugno è il mese delle celebrazioni, come la Festa di Mezza Estate in cui si riallacciano i legami con le tradizioni pagane.
Luglio e agosto sono i mesi più caldi e il sole tramonta molto tardi, verso le 23 e per ottimizzare i tempi e le cose da vedere, l’estate a mio avviso rimane il periodo migliore.
Le temperature medie si aggirano intorno ai 22°, ed è nei mesi estivi che si organizzano diverse uscite con gli operatori locali per osservare la fauna.

Rimane il fatto che in inverno, da novembre a marzo, Tallinn sembra uscita da una fiaba, anche se risulta difficile spostarsi; ovunque c’è ghiaccio, neve e i siti naturalistici diventano impraticabili.
Il paese è piccolo e si possono seguire diversi itinerari in base agli interessi.
Io e il mio compagno, in 6 giorni, siamo riusciti a completare il giro in senso antiorario ma ovviamente facendo delle scelte e tralasciando molte zone interne.
L’itinerario ideale è quello che contempla un mix di paesaggi, siti culturali, coste e riserve naturali, oltre che il contatto con le persone.
Costi
L’Estonia, a livello di costi, risulta essere la più cara delle tre Repubbliche Baltiche.
Tallinn compete con i vicini paesi scandinavi in quanto a prezzi di alloggi, ristoranti e attività, ma nel resto del paese si riescono a trovare soluzioni anche economiche in cottage, cabine, camping e appartamenti. Non mancano i supermercati per acquistare cibo.
Il budget giornaliero, per un viaggio in Estonia di medio livello tra vitto e alloggio, si aggira intorno ai 60€ a persona.
Noleggio auto di piccole dimensioni (tipo Toyota Yaris o Opel Corsa) per 6 giorni costa intorno a 160€ più le assicurazioni facoltative aggiuntive.
Carburante, luglio 2020, 1,20 al Lt. (benzina)
Dal 2011 l’Estonia ha introdotto l’Euro.
Il mio itinerario
In piena pandemia da Covid-19, l’anno non si è rivelato molto proficuo per i viaggi lontani.
L’Europa ha concesso delle “finestre” di movimento e così, già segnata sulla mia lista dei paesi da vedere, mi sono detta “perché non visitare l’Estonia proprio quest’estate?”

Due anni fa ero andata in Finlandia, un paese che mi aveva colpita in termini di ambienti, contatto con la natura e senso civico.
Da Helsinki in realtà è piuttosto facile raggiungere l’Estonia, basta imbarcarsi su un aliscafo e in poco più di un’ora si arriva a Tallinn. Così mi ero ripromessa di voler dedicare al paese di più che una semplice toccata e fuga.

L’itinerario è organizzato su 6 giorni, un loop circolare che inizia e termina a Tallin. Decidete voi se dirigervi prima verso est o prima verso ovest in base agli alloggi e agli orari delle possibili attrazioni.
Giorno 1
Dopo aver sbrigato le formalità per il noleggio dell’auto, concluso con Hertz, da Tallin si parte alla volta di Haapsalu – 100 km
Una piccola cittadina che conserva un centro vecchio con case di legno pastello molto carine e alcune cose da vedere.

Nel corso della sua storia, ha subito il dominio di più popoli, ma fu sotto gli zar che rifiorì.
Nel XIX sec. furono scoperti i fanghi termali lungo la costa e ben presto Haapsalu divenne una rinomata località di cura.
Tra i frequentatori della zona personaggi importanti della famiglia reale russa e artisti, uno su tutti il compositore Čajkovskji.

Nel 1907 fu ultimata la linea ferroviaria che raggiungeva San Pietroburgo con una pensilina coperta di 214 m, pare la più lunga dell’Impero Russo del tempo.
Accanto a questa, sui binari, alcuni vagoni e locomotive d’epoca.


In città si trovano alcuni musei e case da visitare, la stazione e il bellissimo castello duecentesco.
Oggi la fortezza è in rovina, ma conserva tutto il suo fascino.
Da ammirare la torre merlata e parti del muro di cinta esterno…attenzione al fantasma della Dama Bianca!

Pernottamento in città.
Per noi la scelta è caduta su un alloggio in periferia, in un quartiere verdissimo pieno di case di legno tipiche.
Segnalo quindi Papli Suvemajake, una bellissima baita con sauna annessa che la signora Anne si è premurata di prepararci al nostro arrivo.
Una manna dal cielo dopo la guida e la camminata.


Giorno 2
Sveglia di prima lena…ma anche se non la impostate è lo stesso. In estate in Estonia albeggia alle 5 e al nord, non esistono scuroni o tapparelle.
Quindi, dopo una colazione fatta in appartamento, si parte per raggiungere l’imbarco dei traghetti di Virtsu verso l’isola di Saaremaa, la più grande delle isole dell’arcipelago.
Haapsalu – Virtsu 75 km.

In periodi di alta stagione e nei week end, meglio prenotare online, anche se una percentuale dei biglietti può essere acquistata direttamente al porto.
Nel sito (clicca qui) trovate tutte le informazioni circa gli orari di partenza e i prezzi.
La traversata dura 30 min. circa fino a Muhu, la prima isoletta, poi un lungo ponte vi porterà a Saaremaa.
Dall’attracco a Kuressaare, il capoluogo, 85 km.
A bordo, un gruppo di ragazze vestite anni ’80 probabilmente per celebrare sull’isola gli anni di Flashdance. Un incontro molto simpatico.

A Saaremaa ci sono parecchie cose da vedere, il mio intento principale era quello di arrivare alla penisola di Sõrve, dove un bellissimo faro bianco e nero rivela tutto il fascino di un’isola del nord.
Da amante dei fari, potevo perdermelo?!

Altre tappe imperdibili sono:


Terminato il periplo dell’isola si torna verso Mahu Island per imbarcarsi nuovamente verso la terraferma.
Direzione Pärnu – 70 km.
Pernottamento.
Giorno 3
Sveglia e giretto nella principale stazione balneare d’Estonia. La città in estate è visitata da numerose famiglie, da giovani in vacanza, visti i numerosi localini mondani e da turisti che vogliono passare una semplice giornata di mare in una spiaggia dorata. Dai locali è soprannominata la “Miami dell’Estonia“.
Non vi aspettate acqua trasparente e caraibica e neanche calda…ma con il fondo che degrada dolcemente, nelle giornate particolarmente calde, farsi una nuotata qui, sul Golfo di Riga, può essere molto gratificante.

Nel centro storico si possono ammirare edifici risalenti al XVII secolo, quindi il municipio, alcuni musei d’arte e la solita architettura di legno color pastello che fa molto baltico/scandinavo.
Dopo una passeggiata, e magari un pranzo di pesce si riparte verso un bellissimo castello stile Tudor, ma non prima di aver fatto una sosta al bellissimo Soomaa National Park che comprende un’area di paludi, e acquitrini.
Pärnu – Soomaa NP 40 km.

Questo parco è conosciuto per la sua “quinta stagione” ovvero quando il livello dell’acqua può salire fino a 5 m, a marzo e aprile, creando un paesaggio suggestivo sospeso.
Il modo migliore per esplorare il parco, attraversato dai numerosi corsi d’acqua, è la canoa.
Il centro visitatori si trova a Kõrtsi – Tõramaal e distribuisce cartine con sentieri escursionistici.
Visitate il sito ufficiale Soomaa.com per saperne di più.
Ultima tappa del giorno, come già anticipato, il Sangaste Castle.


In effetti per un momento ho pensato di essere giunta in Scozia o in Inghilterra.
Il maniero compare dopo aver percorso un viale di ghiaia.
Legato al vescovo di Tartu, l’architettura, come la vediamo noi oggi, rimanda al 1879 anno di inizio della sua costruzione.
In stile neo gotico, è visitabile al suo interno dove si possono trovare vari stili d’arredamento, inoltre, in una sua parte, è stato ricreato un hotel, quindi se volete pernottarvi potete farlo.
Bellissimi i giardini circostanti con tanto di laghetti, insomma una tenuta che potrebbe ricordare, in piccola scala, quella di Windsor da tanto è curata.
Fateci una tappa, non ve ne pentirete!
Giorno 4
Il tragitto da Sangaste Castle a Tartu è breve: 70 km.
Tartu è la capitale culturale del paese è piena di studenti, perchè qui ha sede l’università più importante dell’Estonia.
Possiede un centro storico fatto di strade acciottolate ottocentesche, dei giardini urbani lussureggianti, gallerie d’arte e caffetterie che danno su una piazza lunga e stretta.

Tartu fu l’epicentro del risveglio nazionalista estone e il trattato di pace che ne proclamava l’Indipendenza dall’ex Unione Sovietica, fu firmato proprio qui.
Era il 2 febbraio 1921.

Alle spalle di questa elegante e raffinata piazza, la collina di Toomemägi con un bellissimo parco che si snoda tra i boschi e sulla quale erge imponente la cattedrale di Tartu, da vedere.
Purtroppo, saccheggiata nel 1525, non ha più la copertura, ma come per le chiese di San Galgano a Siena o quella del Carmo a Lisbona, si crea un tutt’uno con il cielo che illumina le navate. Il risultato finale è molto coinvolgente e d’effetto.

La città è piuttosto concentrata e in due orette avrete già visto tutto il centro vecchio ma il bello è girare per le strade ad osservare le case di legno datate e a fantasticare sulla vita di una tipica famiglia estone.


Dopo pranzo si parte verso nord.
Non l’ho rivelato prima, ma uno dei miei obiettivi per questo viaggio, era riuscire a passare una notte in un capanno per osservare la fauna locale, più specificatamente l’orso.
Ci sarò riuscita?
Era un’esperienza che avevo già potuto vivere in Canada, Finlandia e Slovenia e non mi sono tirata indietro neanche stavolta.
Prima di riprendere la superstrada, una tappa intermedia per la foto di rito.
Siete mai stati in una casa ribaltata? Con l’arredamento sottosopra?
Poco dopo aver lasciato la città, seguite le indicazioni per la Tagurpidi Maja.
Ovviamente si paga un biglietto d’ingresso ma è molto divertente fotografarsi come l’uomo ragno.


Si prosegue così verso nord, costeggiando il lago Peipsi con un litorale lacustre molto simile a quello costiero e marino.
Negli ultimi anni sono sorte numerose strutture per turisti e luoghi di villeggiatura, ma rimanendo ancora di più verso l’entroterra, non mancano i boschi, onnipresenti in questo viaggio.

Il luogo d’incontro con la guida, che ci avrebbe accompagnati al capanno, era per le 17. In un punto sperduto nella contea di Ida – Viru, molto vicino al confine russo.
Tartu-Agusalu 135 km.
E’ qui che abbiamo passato una notte, tra suoni della natura e orsi bruni, uccellini variopinti e procioni in cerca di cibo.
Un’emozione indescrivibile.



Giorno 5
Difficile dire di essersi riposati in un capanno, anche l’escursione termica è stata determinante, ma alle 8 ci rimettiamo in macchina, verso il parco nazionale di Lahemaa. 150 km.
Istituito nel 1971, Lahemaa fu il primo parco nazionale dell’Unione Sovietica, un’oasi di pace e il più grande parco dell’Estonia.
La costa, fatta di baie e scorci sul Mar Baltico, lascia di stucco.
Il mare sembra di velluto nero e qualche fiorellino di campo accende di colore la cornice.
Degni di una sosta i villaggi di Käsmu, Mustoja e Altja. In quest’ultimo si trovano ancora delle vecchie rimesse per barche di pescatori.
Il paesaggio è idilliaco.

Oltre alle bellezze naturali, in quest’area si trovano anche numerosi siti di interesse storico, archeologico e culturale.
Ed è proprio al centro visitatori del parco che si trova una bellissima villa padronale: Palmse.
Questa residenza è stata riportata al suo vecchio splendore. Costruita intorno al 1780, conserva mobilio e oggettistica d’epoca.
Consiglio di ritagliarsi due orette per la visita, ne vale veramente la pena.


Ci sono anche altre ville padronali da visitare a Kolga, Vihula e Sagadi con altrettanti percorsi museali all’interno.
Si prosegue per Tallinn ma non prima di aver pranzato in una “locanda” tipica…o meglio nel gazebo di un ragazzo Estone che come d’abitudine loro, ha cucinato un buonissimo salmone affumicato alla maniera locale, nel suo giardino.
Ha così preparato la stufa mettendo della legna alla base e il pesce riposto nel ripiano superiore a prendere l’affumicatura.
E’ un piatto tipico che loro chiamano Suitsukala, ci fanno merenda e viene servito per strada. Palmse- Tallin 80 km. Giro della città veloce e pernottamento

Giorno 6
Sveglia nella cornice della stupenda capitale Estone, che unisce il fascino medievale all’architettura contemporanea.
Inizia così il giro partendo dalla città vecchia.
Se state scegliendo dove dormire a Tallinn in modo originale, vi suggerisco la zona di Telliskivi, più precisamente l’Hektor Container Hotel, posizione strategica in quartiere creativo.

L’itinerario di 6 giorni in Estonia è giunto al termine.
Come prima infarinatura è più che sufficiente.
E’ un paese che mi ha stupita per la sua autenticità e forse, visitarla in un periodo così limitante per i viaggi ce l’ha fatta scoprire anche nel suo lato più vero.
Pochissimi i turisti in giro.
L’Estonia è un elogio alla natura e al contatto con essa.

4 Comments
Stefano
18 Luglio 2022 at 14:56Ciao, scusami se ti disturbo, stiamo programmando una settimana in Estonia e il tuo diario ci è di aiuto, ti chiedo se mi sai dare un contatto per l’osservazione degli orsi.
Grazie
Nicoletta
18 Luglio 2022 at 22:03Ciao Stefano!Macché disturbo, è un piacere :)Per gli orsi, io mi sono affidata a loro https://natourest.ee
Portatevi felpe pesanti per la notte,nei capanni è molto freddo🥶
stefano
21 Luglio 2022 at 13:42grazie mille della risposta, ne approfitto per chiederti altro:
il clima richiede felpe e giacche imbottite, o una antivento è sufficiente ?
Grazie del tuo diario, lo seguiremo in parte, abbiamo dubbi sul parco Soomaa che forse salteremo,
mentre ci intriga l’isola di Kinhu, vedremo sul posto.
Per il caricabatteria non mi sembra ci siano problemi, me lo confermi ?
Se hai altri suggerimenti sono tutti bene accetti !
Grazie sempre
Nicoletta
23 Luglio 2022 at 15:29Ciao;) prendetevi su anche felpe e magari un pile…i soliti strati. Per caricabatterie nessun problema…a Kinhu non sono andata, ma deve essere ancora più autentica di Saaremaa;)