L’Oman è costellato di antichi villaggi, purtroppo molti di questi in rovina, ma sembra che negli ultimi anni, si sia risvegliato l’interesse per recuperarli, restaurarli e convertire cosi vecchie case in B&B, guest house, musei, ristoranti e café. Hanno un fascino indiscutibile.
Di fatto, attorno a questi, sono cresciute le città odierne e in parte potrebbero essere assimilati ai nostri borghi italiani. Gli abitanti, di generazione in generazione, li hanno lasciati, preferendo vivere in case moderne con tutti i confort.

La maggioranza di questi antichi villaggi quindi, sono nuclei abbandonati di case strette le une alle altre, con muri sgretolati in fango, mattoni crudi e argilla. I centri sono per la maggior parte pedonali, quindi si lascia la macchina poco fuori e ci si addentra a piedi per visitarli, in ogni angolo più nascosto.
La regione della A’Dakhiliyah è sicuramente quella che detiene più villaggi di questo tipo, dove appunto il lato culturale dell’Oman è quello maggiormente evidente. Ma comunque anche in altre regioni limitrofe ce ne sono, seppur in minor numero e meno suggestivi.
I 5 antichi villaggi da visitare in Oman.
Indice articolo
Birkat Al Mouz
Il nome di questo villaggio significa “vasca delle banane” ed è appropriato dato le piantagioni rigogliose che si intervallano a quelle di datteri.
Birkat al Mouz è un piccolo villaggio ai piedi del Jebel Akhdar, quindi è il punto di partenza e ritorno quando si visita la montagna verde, che in realtà non è una ma un vasto altopiano che si trova a 2000 m sul livello del mare. E’ infatti il punto di accesso a questa meravigliosa zona montana.

In questo villaggio ci sono alcune cose da vedere oltre che camminare nel suo centro vecchio ovvero una delle più antiche moschee dell’Oman, Al Ya’aribah Mosque, costruita nel 1649 con tetto piatto senza minareto e il Falaj Al Khatmain che ci passa attraverso che come sappiamo è l’antico sistema di irrigazione patrimonio UNESCO ( per questa e altre curiosità sull’Oman leggete il mio articolo qui)
Prima di immergervi nell’atmosfera di Birkat Al Mouz, consiglio di fermarvi al punto panoramico sulla strada principale che arriva a Nizwa.
Come arriverete in cima, vi si aprirà un meraviglioso paesaggio verde, fatto di palme tutte uguali con lo sfondo delle montagne che assumono diversi colori in base agli strati.
Sempre da qui potete ammirare la vecchia Birkat Al Mouz che sembra un presepe abbarbicato.


Con la macchina potete entrare nel palmeto e percorrere una delle stradine all’interno di questo, pieno di uccelli multicolore come gli Indian Roller, dalle ali turchesi.
Poi potete parcheggiare e proseguire a piedi, inerpicandovi nell’antico villaggio silenzioso.
Una di queste old house è stata rimessa in piedi da poco e prende il nome di Bait Al Sabah Heritage Inn e all’interno hanno ricreato una bellissima Guest House (non per claustrofobici) e sul tetto un caffè con una terrazza panoramica sulle antiche rovine.
Al Hamra
Al Hamra è uno dei più antichi villaggi dell’Oman, di almeno 400 anni. Si trova ai piedi della catena montuosa più alta del paese, Jebel Shams e si fonde con i colori naturali della terra.
Le case che costituiscono il nucleo abitato vecchio, sono in stile yemenita, fino a tre piani con soffitti fatti di travi di palma e fronde sormontate da fango e paglia.

La passeggiata all’interno di questo è sempre molto suggestiva, se fatta in orario tramonto fino al punto panoramico lo è ancora di più.
Una di queste affascinanti case è stata trasformata in un museo, dove è anche possibile pranzare (se almeno 10) prenotando prima. Le pietanze sono cucinate dalle donne locali e quindi un pranzo più tipico di così non ci può essere.
Bait Al Safah, è il nome di questo gioiello ottimamente restaurato e reso fruibile al pubblico.
Il valore aggiunto è rappresentato dalle signore che accompagnano la visita guidata, appassionate e preparate, trasmettono davvero l’amore per le tradizioni di un tempo che tentano di tenere vive.



Infatti fanno dimostrazioni di cucina, ad esempio del pane locale o la macinatura del caffè e di alcuni oli pregiati ricavati da piante o semi. Ovviamente propongono anche artigianato da acquistare, a prezzi irrisori.
Dal pian terreno via via si sale e si visitano le altre sale del secondo piano. Io rimango sempre affascinata dalle porte importanti, colorate e con particolari maniglie.
Infine si arriva alla terrazza da dove si possono vedere i tetti e gli incastri della case limitrofe.
La cosa che mi piace di questa casa museo è che sì, è stata restaurata, ma non ha perso la sua anima, con qualche oggetto vintage sulle mensole, brocche appese a corde e vecchie foto di sultani e imam ormai passati a miglior vita.

Come già detto se siete un gruppetto di almeno 10 persone potete prenotare il pranzo. Questo è servito con un piccolo buffet a base di due tipologie di riso, alcuni tipi di carne, pane e acqua.
Ingresso 3 OMR a persona, 8 OMR con pasto incluso.
A soli ’45 minuti da Nizwa e a 2h da Muscat
Misfat Al Abryyin
Continuando oltre ad Al Hamra, salendo sul Jebel Shams, si raggiunge Misfat, una perla montana sito a 1000 m sul livello del mare. Il nome prende origine da Al Abri, la tribù che abitava la regione un tempo.

Si può arrivare anche con una macchina normale, ma oltre a questo, per salire ancora vi servirà un 4×4. Ovviamente non è possibile girarlo con l’auto perché tutto pedonale ed è un sali scendi di vicoletti che si godono solo passeggiando.
Stesso discorso, anche Misfat sta sorgendo sulle sue ceneri come una fenice, qui tante vecchie case sono state recuperate per realizzare guest house, ristoranti locali e nuovi café.



Le case sono in fango con tetti di fronde di palme intrecciate.
La bellezza di questo villaggio, organizzato su terrazzamenti messi a cultura, l’ha fatto inserire nella lista dei più bei villaggi al mondo secondo l’Organizzazione mondiale del turismo (UNWTO)
Ibra
Anche Ibra è un villaggio da non mancare in Oman. Durante l’epoca coloniale del paese, quando i ricchi mercanti arrivavano qui da Zanzibar, investivano in ricche abitazioni principesche oltreché in piantagioni di ortaggi, banani, manghi e ovviamente datteri.



Il vecchio quartiere di Ibra è un agglomerato di case a due o tre piani, tra queste stradine lastricate e tanta magia.
In questo villaggio poi, si cela la vecchia Al Qablateen Mosque che merita una sosta.
E’ pressoché l’unica rimasta in Oman ad avere due mihrab, le nicchie che indicano la direzione della preghiera. La nicchia più antica infatti è ancora orientata verso Gerusalemme quindi prima che Maometto esprimesse ad Allah il desiderio che la direzione dovesse essere verso la Mecca.
Questo fa risalire questa piccola e rettangolare moschea a più di 1500 anni fa.

Fanja
A poca distanza da Muscat, può essere anche meta di escursione di mezza giornata dalla capitale. Fanja è un altro antico villaggio da scoprire passeggiando.


A differenza degli altri villaggi, sulla strada, prima di salire per il centro vecchio, c’è un interessante souq davvero autentico e non turistico.
Poche attività ma l’odore è inconfondibile. Ogni negozietto vende pesce essiccato, piccoli e sottili servono nella cucina, macinati e usati come spezie per fare brodi o zuppe.
Inoltre c’è uno shop che vende cestini, borse e altri oggetti di paglia, davvero molto belli ed economici.


Quindi, passato il palmeto in fondo alla moderna città, la vecchia Fanja si erge fiera sull’altura. Ovviamente è impossibile girare con la macchina, è tutto abbandonato e ridotto in rovina. Si possono scorgere qua e là soffitti decorati, tra le finestre scrostate che un tempo sicuramente erano colorate.
Su qualche muretto, datteri lasciati al sole a seccare e i bambini che giocano a nascondino tra i ruderi delle case.
Fanja è considerata la porta d’ingresso della regio Al Dakhiliyah in quanto è la prima città che accoglie i visitatori che lasciano Muscat e si dirigono da queste parti. E’ benedetta da un patrimonio culturale molto ricco e paesaggi naturali spettacolari, all’alba dall’alto quasi mistici.

Ci sarebbero tanti altri antichi villaggi da visitare in Oman, come Manah, Izki, Ibri. Tutti molto simili alcuni più o meno suggestivi, dove il tempo si è fermato proprio nel momento in cui vennero abbandonati.
Fanno parte della cornice di un paese che è ancora autentico fuori dai terreni battuti, ma che sta cambiando anche molto velocemente.
L’ultimo consiglio che mi preme darvi è, questi villaggi sono sempre frequentati da gente locale, quindi è opportuno avere un abbigliamento consono e decoroso con spalle e gambe (fino alle ginocchia) coperte.
Del resto è una delle parti dell’Oman dove appunto ci si può confrontare con la popolazione del posto e il lato culturale di questo meraviglioso paese non deve mai passare in secondo piano.
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